STATO = EDUCARE

l’individuo non può star da solo e quindi come dice Aristotele è un’animale sociale, quindi noi tutti dobbiamo occuparci della vita quotidiana, la Politica è la nostra cosa comune, se non siamo capaci di stare assieme allora siamo delle belve o un divinità /dio... La politica è l’ambito del sapere formato da intellettuali /filosofi (Platone) o persone che si dedicano alla conoscenza con formazione (Aristotele). La Politìa era la forma di governo più bella perché era del popolo che lo esercitava nel bene comune mentre la democrazia è si positiva ma che possa esercitare il potere alla maggioranza, cioè da poveri e quindi userà il potere solo per essi e non per tutti. Questo è un risalto importante come lo è al giorno d’oggi. 

E pensare che la filosofia aveva previsto tutto perfino i cambiamenti per i nuovi “filosofi”, i sofisti i quali all’inizio erano con i cittadini per discutere nell’assemblea di una RETORICA poi nel tempo vennero a insegnare a pagamento, sapendo che filosofia è ricerca del sapere questi essendo sapienti non ricercavano quindi divennero falsi sapienti;  ecco che la SOFISTICA ha questa involuzione, la si concepiva come insegnamento per tutti ma Platone stesso la dichiarò sapere apparente e venduto, di fatti tutt’oggi gira ancora il termine “sofisma” ragionamento ingannevole; Stiamo attenti alle informazioni pilotate dal sistema e da chi le scrive.

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Ricordando che se si sa (il sapere) non si ricerca allora non si fa filosofia quindi per Socrate è la continua ricerca un punto importante del sapere perché come disse anche Einstein “l’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento, il dubbio è un potere enorme perché ti fa delle domande sempre a cui devi rispondere quindi mettersi in discussione.   Nel dettaglio per Platone abbiamo 3 categorie: 1. filosofi 2. guerrieri 3. produttori ; Rousseau invece il maestro della democrazia collega il contratto sociale con l’emilio, creare lo stato educatore e il cittadino cosciente con una formazione e dando un contributo attivo in ambito sociale attraverso la democrazia diretta, cioè costruire piccole comunità autogestite che coordinano tra di loro formando federazioni (molto simile a quello che il movimento 5 stelle sta facendo). Quindi la volontà generale è a carattere unitario perché è bene che all’interno dello stato ci siano cittadini liberi e non associazioni parziali che rappresenterebbero interessi particolari. 

Entrando nel particolare e da punti di vista diversi è quello di MARSHALL che però distingue i diritti del cittadino, 1. diritti civili, cioè le libertà negative lo stato garantisce ma non interviene, 2. diritti politici la possibilità di eleggere, 3. diritti sociali garantiti e nel quale lo stato spende per il cittadino (la salute, la scuola..). 

La stessa cosa le leggi che secondo Protagora sono convenzionali cioè create da maggioranze politiche e modificabili, ma senza regole l’uomo non può vivere in (oggetto di più discussioni) una comunità. La legge impone disuguaglianza di per sè… come pensiero finale possiamo liberarci da queste separazioni tipo persone libere e schiave? siamo tutti uguali al mondo !! siamo nel COSMOPOLITISMO !!

 

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